Marchi di olio d'oliva che ingannano il consumatore secondo l'OCU

In questo giorno, 25 ottobre 2012, era noto che l'Organizzazione dei consumatori e degli utenti (OCU) ha accusato nove marchi di olio d'oliva di imbrogliare i prodotti venduti dal consumatore etichettati con la varietà "olio extravergine di oliva" quando la loro categoria è semplicemente "vergine".

Ciò si traduce nel consumatore finale in cui i prodotti venduti sono venduti ad un prezzo più alto (circa un euro in più), quando in realtà il loro petrolio è di qualità inferiore.

L'OCU ha indicato che non è un problema di sicurezza, ma un vero e proprio "inganno in tasca", dal momento che il prezzo medio del litro di olio vergine è di circa 2,38 euro, mentre l'extra vergine raggiunge i 3 32 euro.

L'organizzazione ha raggiunto questa conclusione dopo aver effettuato analisi chimiche e organolettiche per un totale di 40 marchi, di cui 34 erano in realtà olio extravergine di oliva e 6 solo vergini.

Quali sono i marchi che presumibilmente ingannano il consumatore secondo l'OCU?

Di seguito indichiamo l'elenco delle 11 marche di olio d'oliva presumibilmente, e sempre secondo l'OCU, ingannare il consumatore:

  • Allied (The English Cut)
  • Arteoliva
  • Consum
  • Condis
  • COOSUR
  • Eroski
  • Hojiblanca (in imballaggi di plastica)
  • Olisone (Lidl)
  • Ybarra

Inoltre, l'OCU ha anche denunciato che l'olio extra vergine d'oliva che commercializzava il marchio "Maeva" e la vergine con il marchio "Olilán" sono in realtà olii lampanti, non adatti alla vendita.

L'OCU ha informato l'Istituto Nazionale dei Consumatori e il Ministero dell'Agricoltura, in modo che possano finalmente determinare se sia stata commessa o meno una violazione e, in caso di procedimento, punire i marchi che potrebbero aver ingannato il consumatore.

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Via | Europapress

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